Il 2 marzo le associazioni del Forum si mobilitano per un «fisco a misura di famiglia»
Il presidente Giacobbe: una politica giusta dovrebbe rendere deducibile dall’imponibile il minimo vitale per ogni familiare a carico.
DA ROMA PIER LUIGI FORNARI
Il prossimo 2 marzo il Familiy day 2 si moltiplicherà in almeno 134 città italiane, dove saranno allestiti banchetti per la raccolta di sottoscrizioni alla petizione del Forum delle Associazioni familiari per «un fisco a misura di famiglia».
«Nel Family day la famiglia italiana ha dimostrato di sapersi impegnare, superando, nel numero delle presenze, le più rosee aspettative – ha esordito il presidente del Forum, Giovanni Giacobbe nella conferenza stampa di presentazione –, la petizione è la proiezione operativa di quell’evento, con riferimento all’aspetto fiscale, che è essenziale per avviare una politica organica in favore della famiglia».
L’evento si focalizzerà a livello mediatico in sei città diverse per collocazione geografica, per grandezza e anche per il tipo di amministrazione che le regge: Roma, Milano, Napoli, Parma, Verona e Assisi. È previsto che a firmare per primi siano i sindaci. Saranno accompagnati da testimonial del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport. Per quanto riguarda Roma, «il sindaco Veltroni per quel giorno sarà dimissionario, ma sappiamo che il vicesindaco Mariapia Garavaglia sarà presente per firmare», ha detto il vicepresidente del Forum Giuseppe Barbaro.
L’intera mobilitazione si concluderà il 15 maggio, giornata internazionale della famiglia, con un appuntamento che vedrà riunite a Roma anche le principali associazioni europee impegnate nella tutela della \’cellula fondamentale della società\’.
In quella giornata le adesioni raccolte saranno presentate al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
La petizione del Forum chiede di rendere deducibile dall’imponibile fiscale il minimo vitale per ogni familiare a carico. «Un sistema che dà al genitore la sovranità sulle sue risorse – ha spiegato la vicepresidente Paola Soave –, invece di trasformarlo in un assistito attraverso la erogazione degli assegni familiari, dopo averlo tassato senza tener conto dei figli». La erogazione dell’assegno (\’imposta negativa\’) è valida solo nel caso in cui la famiglia sia incapiente (cioè non paghi in tutto o in parte l’Ire).
Anche la coincidenza del clou dell’iniziativa, avviata a fine ottobre, con l’avvio della campagna elettorale si presta ad uno sviluppo positivo, come ha evidenziato il presidente Giacobbe, perché la petizione per il fisco diviene il «portale» di alcuni punti essenziali che il \’cartello\’ delle famiglie chiederà di inserire nei programmi delle forze politiche. Per que- sto il Forum ha domandato un incontro a tutti i segretari dei partiti. «Proprio l’attuale trattamento fiscale dei genitori con figli – ha aggiunto la Soave –, fa capire che la famiglia non è considerata un soggetto sociale, ma solo un soggetto privato. Il soggetto tributario è l’individuo ed è tassato indipendentemente dal numero dei carichi che mantiene». Si tratta di superare, quindi, una logica di interventi «assistenzialistici», misure «palliative se non propagandistiche».
Il punto centrale da prendere in considerazione quando si parla di capacità contributiva della famiglia, dunque, non è solo il reddito, ma il numero delle bocche che con quelle entrate devono essere mantenute. Infatti come dimostrano molte indagini l’avere prole diviene in Italia causa di povertà. «I figli devono essere considerati un investimento – ha insistito la Soave –, il cui lavoro pagherà le pensioni di domani. Inoltre la famiglia è tutelata dalla Costituzione, la petizione popolare, quindi, non fa altro che risvegliare la consapevolezza dei suoi diritti, diritti che non vengono rispettati».
Nel sistema vigente è garantita l’equità verticale dalla progressività dell’aliquota per cui chi più guadagna, paga più tasse. Non è invece assicurata l’equità orizzontale, per cui chi ha dei carichi familiari non può pagare le stesse tasse di chi non li ha. Ecco quindi la proposta di rendere deducibile dall’imponibile il minimo vitale per ogni familiare a carico.
«Con questa conferenza stampa inizia la campagna elettorale del Forum non per eleggere dei candidati ma per ottenere questa importante modifica del sistema fiscale», ha detto l’altro vicepresidente, Barbaro. Infatti le famiglia italiane e le associazioni che le rappresentano certamente non considereranno «ininfluente » il fatto che un partito recepisca o meno questa proposta.
Nel momento in cui si avvia la campagna elettorale, comunque il \’cartello delle famiglie ci tiene a precisare la sua indipendenza. «Rimaniamo assolutamente autonomi da un punto di vista politico e partitico, non siamo collaterali a nessun partito o movimento », ha sottolineato Giacobbe, tant’è che parlamentari che condividono le proposte delle famiglie sono presenti in partiti dei diversi schieramenti. Nelle elezioni del 2006, di essi 110 hanno sottoscritto il manifesto programmatico del Forum.
Avvenire, 09.02.2008