LA CAMPAGNA CONTRO LA LEGGE SULLA FECONDAZIONE ARTIFICIALE
Si riparte. Credevamo che dopo quasi vent’anni di discussioni e di dibattito culturale e politico il capitolo della fecondazione artificiale fosse definitivamente archiviato. Invece siamo di nuovo in prima linea e ci troviamo a dover rispondere a una veemenza a cui da tempo non si assisteva. Era prevedibile che a qualcuno la legge 40/04 non sarebbe piaciuta. Sapevamo che in troppi hanno costruito fortune economiche sul far west della provetta; sapevamo che qualche scienziato è pronto a tutto pur di raggiungere la fama; sapevamo che dietro l’angolo c’è sempre la solita élite politica pronta a battersi nel nome di un progressismo non meglio identificato e sapevamo anche quanto fosse diffuso un egoismo che porta a considerare il “diritto al figlio” una priorità assoluta. Eppure questa ripresa di vigore della lobby procreatica in qualche misura ci sorprende.
Se da un lato, infatti, ci conforta la conferma che la cultura radicale è ridotta a un’esigua minoranza nel Paese, al punto da non riuscire a raccogliere le firme per un referendum, dall’altro stupisce la presa di posizione massiccia e decisa dei Ds. I radicali sono stati costretti a invocare il loro aiuto, ma i Ds si sono gettati in questa impresa, salvo lodevoli eccezioni, con un entusiasmo e una vis polemica inaspettati.
Si tratta di una presa di posizione così netta che può essere spiegata soltanto con motivazioni che trascendono la materia del contendere e che sembrano nascondere scenari politici insospettabili e proiettati nel futuro prossimo, magari sugli assetti interni alla coalizione. Viene da domandarsi, ad esempio: che posizione prenderà l’Ulivo sulla bioetica, sulla vita, sulla legge 194, sulla famiglia quando dovrà essere approntato il programma elettorale e di Governo? Una domanda alla quale invochiamo una risposta urgente.
È un interrogativo, passando nella Casa delle Libertà, anche per Forza Italia, dove alcuni autorevoli esponenti si dichiarano favorevoli a una modifica della legge al fine di evitare i referendum. Di fatto sappiamo che non è così: nessun intervento significativo è possibile perché, per evitare i referendum, si dovrebbero toccare i pilastri dell’intera legge.
Questa non è una bella legge. Di certo non è una legge cattolica né segue le indicazioni della Chiesa. Ma è una legge che ha alcuni aspetti di grande positività, come ad esempio il riconoscimento che il bambino è un soggetto che vale almeno quanto la madre e il padre e che ha diritti inalienabili. Se venissero meno questi punti come vorrebbero i referendari, della legge rimarrebbero solo le negatività e saremmo noi i primi a chiederne l’abrogazione.
Un’altra questione che lascia interdetti è il quasi totale schieramento dei media e degli opinion leader in chiave anti-legge. Anche su questo mi si consenta qualche riflessione. Le “nostre famiglie”, quelle che danno vita e anima al Forum e che rappresentano una parte certo non marginale della società, non sono affatto contrarie alla legge, e così tante altre famiglie che incontriamo.
Che la maggioranza del Paese non sia contro la legge lo dimostra il fallimento del primo tentativo radicale di raccogliere le firme. Ebbene, come non chiedersi la ragione di una presa di posizione dei grandi mezzi di informazione in palese contraddizione con la pubblica opinione?
La risposta è inquietante: evidentemente i mass media non si accontentano più di “informare” la gente, ma la vogliono “formare” sui diktat di una élite di intellettuali trasversali e dagli incerti contorni.
Tutto questo è molto grave, e di fronte a tale situazione noi chiediamo la par condicio dell’informazione (a iniziare dalla Rai, che anche e soprattutto su temi così cruciali deve assolvere al suo ruolo di servizio pubblico, obiettivo e pluralistico), quella vera, non quella di coloro che approfittano degli schermi e della carta stampata per seminare disinformazione, falsità e notizie scientificamente infondate.
Luisa Santolini
Presidente del Forum delle Associazioni familiari
(C) Famiglia Cristiana, n. 32, 8-4-2004
http://www.sanpaolo.org/fc/0432fc/0432fc03.htm