La rivolta dei cattolici contro il Ramadan di Bassolino
Dopo il caso della grande moschea del 2001, Bassolino torna nell’occhio del ciclone sotto l’egida dell’Islam: Ramadan nelle scuole pubbliche
“Questo è un atto di ostilità contro la nostra religione, che è pur sempre quella cattolica. E si dimostra che l’animus anticristiano del comunismo non muore mai ” . Don Gianni Baget Bozzo spiega così a Libero l’iniziativa della Giunta regionale della Campania – guidata da Antonio Bassolino – che, con una delibera, prevede l’introduzione del Ramadan, della Pasqua ebraica e del Capodanno cinese nelle scuole pubbliche. Un calendario scolastico che permetterebbe insomma ai bambini e i ragazzi di stare a casa a turno per l’Aid al- Fitr, la festa che conclude il lungo digiuno del Ramadan, oppure che lascia liberi altri studenti di andare in giro per le strade a far volare i Draghi, come vuole la tradizione del Capodanno cinese.
E contro questa iniziativa, appunto, la Cdl sta raccogliendo le firme, a cominciare appunto dalla Campania. Fra i promotori e i primi firmatari della petizione, il cardinale Ersilio Tonini, don Massimo Rastrelli ( il sacerdote napoletano che ha creato la Fondazione anti-usura), don Baget e Renato Farina. “Bassolino vuole trasformare istituzioni come le scuole da laiche ad interreligiose, il che contraddice, tra l’altro, la lettera e lo spirito della nostra Costituzione. Quel che mi stupisce, poi, è che nella maggioranza che governa la Campania sono presenti, e in numero consistente, i ” cattolici” della Margherita, i popolari, quelli dell’Udeur. Che dicono, di questo gesto politico?”.
Baget Bozzo ricorda, inoltre, che non esiste il principio della reciprocità, in quanto i cristiani, in molti Paesi arabi non possono certo praticare in pubblico la propria religione, mentre il proselitismo viene perseguitato. E il cardinale Tonini, in una nota indirizzata ai promotori della raccolta di firme, ha scritto: ” Sono riconoscente per un’iniziativa nella quale ho colto un segno evidente di maturità della comunità civile. Sapere che questa reagisce spontaneamente è un segnale di maturità che non posso non benedire ” . La delibera in questione, firmata dall’assessore Adriana Buffardi, come già nel 2003, affida ai capi d’istituto un pacchetto di tredici giorni con la raccomandazione di utilizzarli non solo per le festività cattoliche, ma anche per quelle delle altre confessioni.
Così come in Campania, anche il calendario scolastico della Basilicata dà la possibilità ai dirigenti scolastici di tenere conto delle festività religiose non cattoliche.
Insomma, Bassolino torna nell’occhio del ciclone sotto l’egida dell’Islam. Nel 2001 era già scoppiato il caso della grande moschea che l’amministrazione ha deciso di costruire a Ponticelli, sobborgo di Napoli – con una contributo pubblico di circa due miliardi delle vecchie lire – mentre molti abitanti della zona vivono in condizioni precarie senza una casa, in un container. Le due delibere rappresentano un caso unico, visto che per la prima volta ( anche se la proposta replica quella analoga dello scorso anno) che amministrazioni regionali formalizza un’intenzione di questo tipo.
Ma in tutt’Italia fioriscono iniziative che intendono celebrare la multietnicità a scuola.
Via libera al Ramadan, insomma, e intanto in Italia dal 1977 sono state abolite le feste di San Giuseppe (19 marzo) e dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno). Le feste dell’Ascensione e del Corpus Domini sono state spostate alla domenica successiva, dunque non più in giorni lavorativi. La festa dell’Epifania, trasferita alla domenica successiva nel 1977, è stata ripristinata al 6 gennaio nel 1986. Sempre nel 1977 è stata abolita anche la festa dell’11 febbraio, che celebra l’anniversario del Concordato con la Santa Sede. A scuola e al lavoro anche in occasione della festa di san Francesco d’Assisi, il 4 ottobre.
Caterina Maniaci – Libero 14 ottobre ’04