Il Forum delle famiglie biasima la Regione Toscana


TOSCANA- Proposta di legge sulle coppie di fatto figlia della miopia politica. Il 26 novembre scorso il consiglio regionale toscano ha approvato una proposta di legge regionale sulle coppie di fatto. Il Comitato regionale del Forum, per bocca del suo presidente, Alfonso Cipriani, ha espresso tutta la propria contrarietà all’iniziativa politica. Ecco le dichiarazioni.


“L’approvazione della proposta di legge Ciucchi, da parte della Regione Toscana, è frutto di miopia politica e di un tentativo di compromesso per altrettanto miopi interessi che hanno perso di vista l’interesse comune di salvaguardare quel bene prezioso per la nostra società che è la famiglia fondata sul matrimonio.


Si è dimenticato che il patto matrimoniale, consapevolmente scelto e sottoscritto da un uomo e da una donna, testimonia la volontà dei due di voler uscire dalla propria posizione anagrafica di “single” per porsi in relazione con la società nella quale vivono, come soggetto sociale dichiarando così, da un lato, di volersi assumere i compiti specifici indicati dal legislatore nel Codice Civile e, dall’altro, di aspettarsi i diritti che a tale soggetto sociale competono a sostegno della funzione assunta.


Il si alle unioni di fatto altro non è che un invito a due soggetti che vogliono conservare la loro posizione di “single” a sottrarsi agli impegni che il soggetto famiglia si assume con la sottoscrizione del contratto di matrimonio ed una indebita ingerenza nella libera scelta dei due di rimanere ufficialmente single e di rifiutare il rapporto con la società nella quale vivono e le regole che la società si è data.


La miopia politica sta nel convalidare una prassi, nata anche dalle disattenzioni della generazione più anziana, delle forze politiche e di altri, che hanno abituato i nostri figli a pretendere di avere senza il corrispettivo impegno a dare e a costruire, anche con sacrificio.


E’ necessario operare un’inversione di tendenza. Assecondare l’andazzo per non creare scontenti, nascondersi dietro il pietismo delle situazioni di bisogno o la paura di penalizzare i gay è sbagliato. Dobbiamo saper dare ai nostri figli il coraggio di assumersi le loro responsabilità verso la società nella quale vivono. Dobbiamo, come Stato, dar loro la fiducia, facendo leggi che mettano il soggetto famiglia in grado di svolgere la funzione sociale assunta, leggi improntate al “favor familiae”.


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