Resti di bambini bolliti scoperti dalla polizia del Gansu
Il Dipartimento pubblica sicurezza e la stampa locale confermano il ritrovamento di due braccia umane appartenenti ad un bambino fra i cinque e gli otto anni “condite con zenzero e peperoncino”…
Lanzhou (AsiaNews) – La polizia della provincia settentrionale del Gansu ha scoperto due braccia umane bollite, appartenenti presumibilmente a bambini fra i cinque e gli otto anni, in una discarica di Lanzhou. Una settimana fa, erano stati scoperti nella stessa provincia 121 teschi umani. Lo riporta il South China Morning Post, che cita fonti e stampa locali.
Gli addetti della discarica Yangwagou, nel distretto di Chengguan, hanno ritrovato le braccia insieme ad altre parti in un sacco di plastica bianca la mattina del 3 marzo. Un giornalista locale sostiene che sembra siano state “condite” con ingredienti da cucina come lo zenzero ed il peperoncino. “Le braccia – scrive il giornalista – appartengono chiaramente ad un bambino: hanno bicipite ed avambraccio e le mani hanno le unghie”.
Peng Hailin, direttore dell’Ufficio stampa del dipartimento di pubblica sicurezza di Lanzhou, conferma il ritrovamento ma dice che ci vorrà ancora del tempo per determinare se i resti sono quelli di un bambino. La polizia locale ha invece stimato l’età della vittima fra i cinque e gli otto anni.
Il 2 marzo circa 5 tonnellate di immondizia sono state scaricate nel luogo: la discarica raccoglie i rifiuti medici ed urbani delle aree di Donggan e Yantan e quelli della città di Heping, nella contea Yizhong. Questo ritrovamento avviene una settimana dopo la scoperta di 121 teschi umani in una remota area fluviale di Tianzhu, contea che si trova sempre nel Gansu.
Questa regione della Cina non è l’unica a dover fare i conti con ritrovamenti macabri. A Jiamusi, città dell’Heilongjiang, la polizia ha arrestato lo scorso mese un assassino con l’accusa di aver stuprato, ucciso e smembrato almeno sei bambini: secondo il rapporto degli agenti, i corpi ritrovati nella casa erano “appena riconoscibili”.
Secondo fonti interne, le autorità cinesi, fra cui il dipartimento Pubblicità del Partito Comunista ed il ministero degli Affari esteri, hanno ordinato il blocco immediato di notizie su questi casi.
Nel 2003, l’ufficio di Pubblica sicurezza del Guangdong ha cercato di bloccare notizie secondo cui in alcuni ristoranti della provincia meridionale si cuocevano bambini morti in zuppe per servirle a uomini d’affari di Taiwan e Hong Kong. Secondo la polizia, la storia era stata inventata per rovinare l’immagine del Guangdong e della Cina intera.
Negli anni ’90 sempre nel Guangdong è stato scoperto un traffico di feti da bollire per fare zuppe da vendere come cure di bellezza e ringiovanimento.
Fonte: (C) Asianews – http://www.asianews.it/view.php?l=it&art=5825