In nome di Dio si depongano immediatamente le armi
L’appello insistente e accorato del Santo Padre contrasta con l’indifferenza cinica o superficiale di molti. In parecchie comunità cattoliche disattesa la giornata di preghiera e penitenza che era stata indetta dal Papa per la domenica 23 di luglio…
«In questo momento non posso non pensare alla situazione, sempre più grave e tragica, che sta vivendo il Medio Oriente: centinaia di morti, moltissimi feriti, una massa ingente di senzatetto e di sfollati, case, città ed infrastrutture distrutte, mentre nei cuori di molti sembrano crescere l’odio e la volontà di vendetta.
Questi fatti dimostrano chiaramente che non si può ristabilire la giustizia, creare un ordine nuovo ed edificare una pace autentica quando si ricorre allo strumento della violenza.
Più che mai vediamo come sia profetica e, insieme, realista la voce della Chiesa, quando, di fronte alle guerre e ai conflitti di ogni genere, indica il cammino della verità, della giustizia, dell’amore e della libertà (cfr Enc. Pacem in terris). Questo cammino l’umanità deve anche oggi percorrere per conseguire il desiderato bene della vera pace.
Nel nome di Dio mi rivolgo a tutti i responsabili di questa spirale di violenza, perché immediatamente si depongano le armi da ogni parte!
Ai Governanti e alle Istituzioni internazionali chiedo di non risparmiare nessuno sforzo per ottenere questa necessaria cessazione delle ostilità e per poter iniziare così a costruire, mediante il dialogo, una durevole e stabile convivenza di tutti i popoli del Medio Oriente.
Agli uomini di buona volontà chiedo di continuare ed intensificare l’invio degli aiuti umanitari a quelle popolazioni tanto provate e bisognose.
Ma soprattutto continui ad elevarsi da ogni cuore la fiduciosa preghiera a Dio buono e misericordioso, affinché conceda la sua pace a quella regione e al mondo intero. Affidiamo quest’accorata supplica all’intercessione di Maria, Madre del Principe della Pace e Regina della Pace, tanto venerata nei Paesi mediorientali, dove speriamo di veder presto regnare quella riconciliazione per la quale il Signore Gesù ha offerto il suo Sangue prezioso.»
30.07.2006
Sala Stampa Vaticana