L’intervista a Messori
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), certi settori della massoneria, le associazioni gay soprattutto americane, le multinazionali farmaceutiche, le potenti organizzazioni ecologiste internazionali che odiano il cristianesimo per nostalgia di paganesimo, i circoli liberal-radicali del “politicamente corretto”. A spiegare quali sono le lobbies anti-famiglia («capaci di incidere sui processi legislativi») denunciate sabato 17 febbraio da Benedetto XVI è lo scrittore cattolico Vittorio Messori, autore di bestseller religiosi mondiali come «Varcare la soglia della speranza» (scritto con Karol Wojtyla), «Rapporto sulla fede» (scritto con Joseph Ratzniger), “Ipotesi su Gesù” e l’unico ad aver pubblicato libri insieme agli ultimi due papi…
Chi lavora per contrastare la famiglia e, in genere, la prospettiva etica cattolica?
«E’ evidente l’esistenza delle lobbies di cui parla il Pontefice. L’azione di questi influenti gruppi di pressione non è diretta solo contro la coppia nella prospettiva di fede, ma contro l’intero complesso etico e morale della Chiesa. L’Oms, in tema di contraccezione, aborto, diagnosi prenatale per la soppressione degli handicappati; certe importanti sigle dell’ambientalismo che vorrebbero liberarsi dal Vangelo per nostalgie pagane; alcuni settori della massoneria, che, soprattutto nei paesi latini e su influsso francese e spagnolo, sono ostili alla morale cattolica. Ma le lobbies alle quali si riferisce il Papa sono anche altre».
Quali?
«Le grandi organizzazioni di omosessuali, molte di matrice anglosassone. I gay, come ogni minoranza, sono spesso litigiosi nelle loro comunità, ma specialmente negli Stati Uniti superano i loro contrasti nell’avversione praticamente unanime per l’etica “papista”. C’è poi la colossale industria farmaceutica, il business più redditizio dell’economia globale, che ottiene guadagni formidabili dalla produzione di pillole anticoncezionali, preservativi e altri farmaci e strumenti che contrastano nei fatti le indicazioni ecclesiali ».
Operano anche lobby politiche contro la famiglia?
«Soprattutto non pochi, influenti settori del Partito Socialista Europeo, quel gruppo all’Europarlamento che non ha accettato il cattolico Rocco Buttiglione da commissario solo perchè non ha nascosto di essere credente e che non ha voluto menzionare le radici cristiane nel testo della Costituzione. Il premier spagnolo Zapatero è un capofila quasi caricaturale dell’ “eticamente corretto” imperante a Bruxelles, un radicalismo di massa che vede nella Chiesa la propria nemica giurata. Profetiche le parole del filosofo Augusto del Noce. I partiti di vecchia ispirazione marxista si sono trasformati in aggregazioni “liberal” nella quali la prospettiva morale è quella che fu della minoranza radicale di Pannella e che è ora l’ispiratrice della vulgata egemone. E la secolarizzazione diventa diffidenza, spesso odio verso il cristianesimo, desiderio di chiudere una parentesi evangelica durata venti secoli. Dunque, troppo a lungo. Certa intellighenzia si rammarica del “mito semita“ del Nazareno, del “cruciato martire che crucia gli uomini “(come diceva Carducci) che ha mandato in letargo un Olimpo che si vorrebbe risuscitare, con i suoi Dei che non potevano biasimare alcuno, essendo i primi a seguire voglie, istinti, piaceri».
La Chiesa sotto attacco?
«Sì, come sempre, del resto. E, in una prospettiva provvidenziale, per fortuna, visto che il Vangelo, se è davvero tale, divide. Ma una Chiesa messa in difficoltà non solo dall’esterno, anche da dentro. Talvolta si ha l’impressione che il Papa sia un capo quasi senza truppe. Dopo il Concilio, i catto-progressisti contestavano in piazza le istituzioni ecclesiastiche, soprattutto sui temi sociali che allora prevalevano. Oggi, è in atto una sorta di scisma sommerso dei credenti che, senza manifestarlo pubblicamente, non obbediscono in privato alle norme morali della Chiesa. Se interpellati si dicono “cattolici“, vanno pure a messa ma non seguono affatto le direttive sull’etica sessuale e familiare: dall’uso dei metodi contraccettivi all’accettazione del divorzio, della convivenza, dell’omosessualità, persino dell’aborto. Per giunta, ecco gli intellettuali credenti che firmano manifesti dai toni drammatici, dove Benedetto XVI sembra un Pio IX che vuole scavare un fossato fra Chiesa e società. Dall’altra parte della barricata politica chi fa prediche edificanti e si candida a difese ad oltranza e magari a crociate parla da pulpiti che lasciano almeno perplessi».
Cioè?
«E’ ben noto che i leader della Cdl che si schierano contro i Dico sono tutti, ma proprio tutti, in una posizione familiare che per la Chiesa è irregolare. Tra quanti si dichiarano difensori della famiglia, l’unico “a posto“, il solo che potrebbe ricevere senza problemi i sacramenti, essendo provvisto di una sola moglie che non ha mai abbandonato, è Clemente Mastella. Cioè, ironicamente, un esponente di quell’Unione che ha regolarizzato le coppie di fatto che gli “irregolari“ del Polo annunciano di volere contrastare ad oltranza. Dio solo, naturalmente «scruta i cuori e le reni» ed Egli solo, dunque, può giudicare. Ma, a viste umane, anche i politici che si schierano a difesa della famiglia partecipano della incoerenza tra dottrina e prassi che contrassegna oggi tanto cattolicesimo».
La Stampa, 19 febbraio 2007
La Stampa, 19 febbraio 2007