Migliaia di scienziati spagnoli rifiutano la creazione di embrioni per la ricerca
MADRID, venerdì, 11 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Oltre 3.000 scienziati spagnoli rifiutano unanimemente la prima bozza della futura Legge di Riproduzione Assistita – presentata martedì dal Ministro della Salute Elena Salgado – perché presuppone la distruzione di embrioni umani.
La proposta è inoltre “incompatibile con una ricerca scientifica al servizio dell’essere umano, visto che il suo obiettivo è duplicare esseri umani per il loro utilizzo come materiale di ricerca”, ha affermato la Piattaforma “Hay Alternativas” (“Ci sono alternative”) (www.hayalternativas.org), formata da 300.000 cittadini, tra i quali gli scienziati in questione.
La prima bozza della Legge elimina i limiti al numero di ovociti fecondati e, dal momento che possono essere conservati criogenizzati, permette la pratica – previa autorizzazione – di tecniche sperimentali tutelate ed amplia a terzi – nel caso di fratelli – la possibilità di effettuare delle diagnosi preimpianto a scopo terapeutico, ha spiegato “Análisis Digital”, pubblicazione della Fondazione “García Morente”, dipendente dall’arcivescovato di Madrid.
In una dichiarazione diffusa questo mercoledì, la Piattaforma “Hay Alternativas” ha ricordato al Ministro che la Reale Accademia Nazionale di Medicina, la Dichiarazione di Bioetica di Gijón, il Codice Penale, la Legge di Riproduzione Umana Assistita (legge 35/1988), la Dichiarazione Universale sul Genoma e i Diritti Umani dell’UNESCO (1997), la Risoluzione dell’Associazione Medica Mondiale sulla Clonazione (1997) ed il Protocollo addizionale al Convegno Europeo sui diritti umani e la biomedicina del Consiglio d’Europa (1998) sono contrari a questa pratica perché presuppone l’utilizzo di un essere umano per curarne un altro.
“La vita umana inizia con la fecondazione dell’ovulo da parte dello spermatozoo, nel ventre materno o in laboratorio – ricorda la Piattaforma –, e in difesa del suo diritto alla vita e all’esclusività e all’inviolabilità del patrimonio genetico” il Codice Penale spagnolo punisce esplicitamente chi “fecondi ovuli umani con qualsiasi fine che non sia la procreazione umana”, così come prevede misure punitive per “la creazione di esseri umani identici attraverso la clonazione”.
Secondo i responsabili di “Hay Alternativas”, “ciò che è riprovevole dal punto di vista legale e medico nella clonazione o nella selezione embrionale è l’utilizzo di un essere umano per curarne un altro. La dignità dell’essere umano fa sì che non si possa commercializzare o utilizzare come cavia di laboratorio, né al suo stadio embrionale né durante la sua vita extrauterina”.