Presentata a Giovanni Paolo II una copia del nuovo Statuto della Regione Lazio
Il Presidente della Regione: “Questo è uno Statuto che mette l’uomo, il cittadino al centro di tutto, tenendo ben presenti le profonde radici cristiane della nostra società”. Contemplati i valori cristiani, il rispetto della famiglia e del valore dell’uomo.
CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 12 novembre 2004 (ZENIT.org).- Durante un’udienza tenuta questo venerdì in Vaticano, il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, ha consegnato nelle mani di Giovanni Paolo II una copia della nuova “Carta costituzionale” che riforma lo Statuto attualmente vigente, approvato al momento dell’istituzione delle regioni, nel 1970.
Durante l’incontro durato circa una ventina di minuti, si è posto l’accento sui motivi ispiratori che hanno portato alla stesura di questo nuovo Statuto: dalla maggiore attenzione alle fasce sociali più deboli alla famiglia, dalla solidarietà al diritto alla maternità.
“Abbiamo voluto riaffermare con chiarezza i valori cristiani – avrebbe detto Storace, secondo quanto riportato dal TGR della RAI – ponendo l’uomo con le sue esigenze i suoi bisogni al centro della società”.
Nel discorso per la cerimonia di promulgazione dello Statuto tenutasi l’11 novembre, Storace ha affermato: “Questo è uno Statuto che mette l’uomo, il cittadino al centro di tutto, tenendo ben presenti le profonde radici cristiane della nostra società”.
Nell’articolo 6, comma 10, si stabilisce infatti che la Regione “collabora con la Chiesa cattolica, nel rispetto delle previsioni del quadro concordatario, nonché con le confessioni religiose con le quali lo Stato stipula intese, al fine di tutelare la dignità della persona e perseguire il bene della comunità, in conformità ai principi della Costituzione”.
In merito a temi quali la difesa della famiglia, la tutela della vita e la solidarietà, l’articolo 7, comma 2 lett. b), riconosce “i diritti della famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio e la sostiene nell’adempimento della sua funzione sociale”.
Mentre alla lettera g) dello stesso comma la Regione dichiara di perseguire “una politica abitativa che, compatibilmente con le esigenze di rispetto del territorio e dell’ambiente, crei le condizioni per assicurare a tutti il diritto ad un’abitazione adeguata, con particolare attenzione ai giovani, ai nuclei familiari di nuova formazione e ai cittadini delle fasce svantaggiate per condizioni economiche, sociali o personali”.
L’art. 72 prevede, inoltre, l’istituzione con legge regionale dell'”Osservatorio regionale permanente sulla famiglia, quale organismo di consultazione e di monitoraggio, con il compito, in particolare, di studiare ed analizzare le situazioni di disagio familiare nonché di valutare l’efficacia degli interventi in favore delle famiglie realizzati dalla Regione, dagli enti locali, da gruppi ed associazioni”.
In merito alla rappresentanza femminile in politica e nelle istituzioni lo Statuto stabilisce poi che nella nuova Giunta del Lazio almeno cinque, dei sedici assessori di cui è composta, dovranno essere donne.
Nel corso del suo discorso, nell’accennare all’incontro dell’indomani con il Santo Padre, Storace aveva affermato: questa è la Carta che “domani consegneremo anche a Papa Giovanni Paolo II, a cui testimonieremo che le radici cristiane escluse dalla Costituzione europea sono, invece, ben presenti nello Statuto del Lazio”.
Al termine dell’incontro con il Papa, Francesco Storace è stato poi ricevuto dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Angelo Sodano. Lunedì prossimo la nuova Carta costituzionale verrà consegnata anche al presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi.
Zenit