Il Comitato Nazionale di Bioetica si esprime sulle ricerche condotte su embrioni umani
PARERE DEL COMITATO NAZIONALE PER LA BIOETICA
SU RICERCHE UTILIZZANTI EMBRIONI UMANI
E CELLULE STAMINALI (11 aprile 2003)
1. In relazione all’avvio del VI Programma Quadro di Ricerca dell’U.E. il Ministro Moratti ha richiesto al CNB se sia eticamente lecito:
a) svolgere sul territorio nazionale ricerche utilizzanti embrioni umani anche soprannumerari che ne determinino la distruzione;
b) svolgere ricerche utilizzanti cellule staminali derivate da embrioni umani prodotte in data successiva all’avvio del VI Programma Quadro di Ricerca dell’Unione Europea;
c) produrre cellule staminali derivate da embrioni umani anche soprannumerari.
2. Considerando:
a) che gli embrioni umani sono vite umane a pieno titolo;
b) che esiste quindi il dovere morale di sempre rispettarli e sempre proteggerli nel loro diritto alla vita, indipendentemente dalle modalità con cui siano stati procreati e indipendentemente dal fatto che alcuni di essi possano essere qualificati – con una espressione discutibile, perché priva di valenza ontologica – soprannumerari;
c) che (secondo il dettato della c.d. Convenzione di Oviedo) la sperimentazione a loro carico è giustificata unicamente se praticata nel loro specifico interesse e non possa essere giustificata dal pur rilevante interesse generale della società e della scienza e che quindi non possa in alcun modo sostanziarsi nella loro distruzione;
d) che la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, proclamata a Nizza, riconosce la dignità di tutti gli esseri umani e l’esistenza di diritti fondamentali quali il diritto all’integrità fisica e psichica di ogni individuo nei confronti delle applicazioni della medicina e della biologia;
e) che l’eventuale finanziamento pubblico alla ricerca sugli embrioni non può che rafforzare e avallare ingiustificatamente l’erronea opinione che gli embrioni siano un mero insieme di cellule, prive di valore intrinseco, e quindi conseguentemente l’idea dell’irrilevanza bioetica della vita umana nella fase embrionale;
f) che la limitazione della sperimentazione agli embrioni soprannumerari, oltre a non avere motivazione logica, ma solo occasionale e pragmatica, favorirebbe surrettiziamente la pratica di produzione di embrioni in vitro a soli scopi di ricerca, indipendentemente cioè da specifiche finalità inerenti alla fecondazione assistita e in violazione quindi di consolidati principi bioetici;
g) che il prelievo di cellule staminali umane da embrioni, comportando la distruzione di questi ultimi, deve essere a pari titolo stigmatizzato, anche per l’ulteriore effetto eticamente inaccettabile di non orientare la ricerca verso la sempre più promettente ed eticamente impeccabile utilizzazione di cellule staminali prelevate da cordone ombelicale o da feti spontaneamente abortiti o di cellule staminali “adulte”;
h) che le precedenti considerazioni trovano conferma nelle valutazioni espresse da alcuni membri del CNB, segnatamente nel documento Identità e statuto dell’embrione umano (del 22.6.1996) e nel Parere del CNB sull’impiego terapeutico delle cellule staminali (del 27.10.2000).
3. Di conseguenza, su ciascuno dei tre quesiti, il CNB, nella seduta plenaria dell’11.04.2003, dopo votazione per appello nominale, ha espresso parere negativo.
4. Hanno espresso voto favorevole a questo testo i seguenti membri del C.N.B.: Mario Fiori, Adriana Loreti Beghè, Salvatore Amato, Luciana Rita Angeletti, Sergio Belardinelli, Paola Binetti, Adriano Bompiani, Carlo Casini, Mario Condorelli, Bruno Dallapiccola, Maria Luisa Di Pietro, Renzo Dionigi, Luciano Eusebi, Giovanni Federspil, Silvio Ferrari, Enrico Garaci, Gianfranco Iadecola, Aldo Isidori, Corrado Manni, Luca Marini, Benedetto Marino, Vittorio Mathieu, Laura Palazzani, Elio Sgreccia, Bruno Silvestrini, Giancarlo Umani Ronchi.
Tratto da: http://www.palazzochigi.it/bioetica/testi/110403.html