Adel Smith persevera: “Togliete i Crocefissi dalle stanze d’ospedale”
L’iconoclasta di nuovo in Tribunale
L’AQUILA – Il nuovo delirio blasfemo di Adel Smith, presidente dell’Unione musulmani d’Italia, ha trovato questa volta un pretesto nell’ospedale S. Salvatore de L’Aquila, “reo” di “avere nelle stanze di degenza, in tutte le sale d’attesa e perfino nei corridoi idoli monoconfessionali di vario genere, tutti riconducibili alla sola religione cattolica”.
Lo rende noto il legale di Smith, che ha depositato ieri, presso il tribunale civile de L’Aquila, una citazione contro il nosocomio della capitale abruzzese. “All’interno dell’ospedale – dice l’avvocato – come ha potuto verificare lo stesso Adel Smith in occasione del ricovero della propria madre e delle visite mediche ai suoi figli, sono presenti crocifissi, statue di Madonne, statue e immagini di Santi, mentre sono contemporaneamente e volutamente assenti i simboli di tutte le altre religioni presenti nel nostro paese, la qual cosa denota l’atteggiamento di arrogante razzismo religioso dei responsabili di tale struttura”. “Tali simboli sono naturalmente del tutto abusivi – sproloquia il legale rappresentante pro tempore di Adel Smith – in quanto non esiste alcuna legge che ne preveda l’affissione negli ospedali pubblici. Le ripetute richieste, rivolte al personale e alla direzione sanitaria, di Adel Smith e dei suoi familiari di togliere tali immagini, o perlomeno di consentire l’affissione anche di simboli islamici, hanno avuto esito negativo”.
La prima udienza è stata fissata per il 5 febbraio 2005, visto che in Italia si trova sempre qualcuno che ha il buon tempo di prendere sul serio Smith e il suo avvocato.
La Padania 24/11/2004