UNIONE: Lazio, via libera ai fondi per le convivenze

La Regione Lazio, governata dal centrosinistra, ha approvato il bilancio che stanzia un milione e 500 mila euro per le coppie di fatto…


La soddisfazione mostrata da Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay di Roma: «Quello della Regione è un provvedimento molto importante che dà inizio a una nuova stagione dei diritti alla regione Lazio. La precedente giunta Storace aveva tutelato solo le coppie sposate e la famiglia tradizionale, mentre adesso la nostra regione mira a diventare, con questo provvedimento, la locomotiva d’Italia in fatto di diritti»…

«Il Lazio si pone così in prima linea nella lotta contro ogni forma di discriminazione fondata sul sesso, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere», si compiace l’assessore al bilancio Luigi Nieri.
«C’è amarezza – lamenta invece per l’Udc, Luciano Ciocchetti -, riteniamo che questo sia solo il primo passo per una prossima apertura al riconoscimento delle unioni di fatto e quindi anche alle coppie omosessuali». Intanto Giorgio Pasetto della Margherita «esprime condivisione» per lo stanziamento. Protesta la Rosa nel Pugno e si astiene dal voto finale sul bilancio, perché è stato respinto il suo emendamento che voleva accompagnare i nuovi fondi con il riconoscimento giuridico a livello regionale delle convivenze. La bocciatura, da parte della maggioranza della Pisana, dell’emendamento del Rnp è considerata «grave» dal socialista Donato Robilotta. Ma per il presidente di arcigay di Roma, Fabrizio Marrazzo, il nuovo stanziamento è di per sé «l’inizio di una nuova stagione dei diritti alla regione Lazio», che potrebbe diventare «la locomotiva d’Italia» in materia.
Del resto lo stesso governatore, Piero Marrazzo, aveva invitato la Rosa nel Pugno a ritirare il suo emendamento, pena parere negativo della Giunta «non nel merito ma nel metodo». «Non vogliamo un bilancio che venga ricordato per un sì o un no ad un provvedimento a cui abbiamo già detto sì», ha spiegato il presidente della Regione, ricordando la memoria con la quale, per primo, aveva prospettato l’estensione alle convivenze dei benefici concessi dalla legge regionale sulla famiglia. Peraltro Marrazzo in sede di voto del nuovo stanziamento ha garantito che gli si darà realizzazione con una legge che «la coalizione si impegnerà ad approvare in tempi molto rapidi».
La Rosa nel Pugno ha comunque ottenuto l’approvazione di un suo emendamento per la ricerca sulle cellule staminali. La proposta è passata però nella formulazione indicata dall’assessore alla Sanità, Augusto Battaglia, che non specifica se si tratti di cellule «embrionali» o «provenienti da cordone ombelicale» o «adulte».
Intanto Massimo D’Alema marca distanze e punti di contatto con i radicali. I distinguo sono solo in merito all’articolo 18 e all’eccessiva indulgenza degli antiproibizionisti nei confronti dell’amministrazione Bush. Nessuna differenza, invece, «sulla laicità dello Stato». Anzi l’ex premier rivendica ai diessini il merito «di essersi battuti perché nel programma dell’Unione fossero inseriti nuovi valori come la difesa della 194». Ed evoca l’esempio positivo di Zapatero. Ma il radicale Daniele Capezzone respinge le avance del presidente della Quercia: «Non sta facendo né come Zapatero né come Blair (leader della battaglia sulla libertà di ricerca scientifica)».


di Pier Luigi Fornari


Avvenire, 12-3-2006