Gender Bender: boicottaggio negozi con logo Ascom

Un gruppo di consumatori ha verificato i singoli eventi che compongono il noto festival prodotto dal Cassero, il centro LGBT bolognese (1).
Solo 27 di 106 eventi hanno carattere culturale, mentre tutti gli altri hanno un unico filo conduttore: la corruzione sessuale delle persone, in particolare dei giovani, anche attraverso l’irrisione della religione  (2).

La sorpresa di quest’anno è costituita dalla presenza tra i partner di “Gender bender” dell’Associazione Commercianti della Provincia di Bologna.
L’Ascom, storicamente espressione di area moderata (al punto da esprimere l’unico Sindaco di cultura non socialista della storia di Bologna), sembra voler svendere la propria anima per acquisire come clienti il centinaio di attivisti LGBT della Provincia.

Viene pertanto lanciata una campagna – rivolta anche a chi passa da Bologna per acquisti, turismo o lavoro – che invita a non effettuare acquisti nei negozi che espongono il logo Ascom.

SOTTOSCRIVI QUESTA PETIZIONE E LA TUA PROTESTA SARA’ CONSEGNATA A CINQUE EMAIL ISTITUZIONALI ASCOM

Ai responsabili Ascom-Bologna

Responsabili Ascom BO

Ho appreso della decisione di ASCOM BO di essere partner del festival Gender Bender.
Ritengo tale festival una mera diffusione di pornografia, corruzione sessuale e irrisione della religione.
Aderisco perciò alla petizione promossa attraverso la piattaforma https://www.fattisentire.org/boykottascom auspicando il ritiro della vostra partnership e mi astengo per il momento dall'effettuare acquisti presso esercenti vostri soci.
Distinti saluti

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Da qui è scaricabile il volantino da consegnare agli esercenti: www.fattisentire.org/db/Volantino_Gender_Bender.pdf

 

FattiSentire.org
Bologna, 25 ottobre 2017

NOTE

(1) Cfr. https://www.osservatoriogender.it/bologna-arriva-15-gender-bender/

(2) Si va dai ballerini alpini nudi a un karaoke di travestiti; da un teatro di gay muscolosi a uno di transessuali; da uno spettacolo di uomini in slip alla presentazione di un libro di lesbiche che vogliono “produrre” un bambino. Quasi ogni giorno la mostra di un fumetto porno, una festa danzante con personalità che si chiamano ad esempio «Gloria Viagra; Vagina Fister». I film: si va da una storia del sesso nel Novecento a vari film gay; dall’adolescente “che si veste da donna” al transessuale; dal sadomaso ai cortometraggi omosessuali per “formare” gli insegnanti delle scuole, fino alle prime avvisaglie di pedofilia, con ragazzi che han rapporti con uomini maturi. Non manca l’irrisione della religione: dalla “teologa” che parla de «Il genere di Dio», ai film «Jesus is dead» e «Holy camp», al libro su un prete pedofilo.