I “figli del divorzio”

Un nuovo studio ne evidenzia le caratteristiche negative

Un quarto degli americani, tra i 18 e i 35 anni, è cresciuto in famiglie divorziate. L’impatto del divorzio sulla loro vita è l’argomento di un nuovo libro dal titolo “Between Two Worlds: The Inner Lives of Children of Divorce” [Tra due mondi: la vita interiore dei figli del divorzio] (Crown Publishers).
L’autrice, Elizabeth Marquardt, ha preso in esame 1.500 giovani adulti appartenenti sia a famiglie divorziate che a famiglie sane, ed ha svolto su più di 70 di loro delle interviste approfondite. La sua conclusione è stata che “mentre il divorzio talvolta è necessario, esso non potrà in nessun caso essere definito come un divorzio giusto”.

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Droga e carcere: intervista a Don Pierino Gelmini

L’allarme lanciato da quaranta anni è ancora tutto attuale. Il dilagare della droga, ha radici profonde e lontane, ma in questi quarant’anni avremmo potuto mettere in piedi dei capisaldi culturali, legislativi e strutturali. Più che parlare di intervento specifico e mirato tra le sbarre per il tossicodipendente, si dovrebbero prevedere obblighi, impegni, percorsi, strutture educative, come è, ad esempio, la comunità. Bisogna però stare attenti che il bisogno e il diritto ad un aiuto, non diventi un pretesto per continuare a piangersi e a farsi piangere addosso. Il problema è un altro: chiederci per chi e a che cosa serve il carcere. Purtroppo, credo che ormai sulla droga ci si muova solo per questioni ideologiche, da una parte come dall’altra degli schieramenti politici. (altro…)

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GLOBAL 5th CONFERENCE ON DRUG PREVENTION

Il contrasto alla diffusione della droga è questione già di per sé complessa. Ma lo è ancora di più per ulteriori complicazioni con le quali bisogna fare i conti. Il contesto nel quale viviamo sembra essere prigioniero di un incantesimo che impedisce di imboccare la via d’uscita, a causa di una serie di luoghi comuni dai quali è necessario liberarsi.
Primo luogo comune: ci sono le droghe buone e le droghe cattive, quelle che possono far male e quelle che aiutano a passare una serata in spensieratezza;
Secondo luogo comune: ci sono gli spacciatori poveri e gli spacciatori ricchi; i primi sono buoni, svolgono quasi una funzione sociale, i secondi sono cattivi;
Terzo luogo comune: ognuno è arbitro della propria salute, e quindi libero di farsi del male a piacimento senza che lo Stato si intrometta.

Intervento del Sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano al: GLOBAL 5th CONFERENCE ON DRUG PREVENTION – Conferenza Mondiale Sulla Prevenzione dall’uso di Droghe:
“La droga nella legislazione italiana: come favorire prevenzione e recupero”, Pomezia (Roma), 22 settembre 2003

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47ª sessione della Commissione ONU sugli Stupefacenti

Intervento del Sottosegretario all’Interno on. Alfredo Mantovano in rappresentanza del Governo Italiano nell’ambito della 47ª sessione della Commissione ONU sugli Stupefacenti

Vienna 15 marzo 2004

 

La diffusione della droga in Italia, in tutte le sue articolazioni, mantiene i livelli elevati già sottolineati negli anni passati. Nel 2003 sono stati sequestrati Kg. 2.600 di eroina, in gran parte grazie al coordinamento della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, che riunisce i rappresentanti delle tre principali Forze di polizia. Continua a essere allarmante il dato relativo alla cocaina, che da droga di “elite” si è trasformata in droga di massa: la sua assunzione interessa fasce sempre più diversificate di persone. I sequestri di tale sostanza hanno superato i 3.500 Kg.

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‘Strategie Nazionali e Internazionali nella lotta alla droga’

“Altro problema delicatissimo, in rapporto non solo alla salute ma alla formazione delle persone, è quello della droga, a proposito del quale rincresce di dover constatare come persone investite di pubbliche responsabilità [si riferisce all’ex Ministro della Sanità del Governo Amato 2, Umberto Veronesi, NdR] si esprimano in termini tali da consentire, quantomeno, interpretazioni “permissiviste” che certo non aiutano a sviluppare col necessario vigore quell’opera anzitutto educativa e preventiva, oltre che di autentico ricupero delle vittime della droga, che è un preciso dovere dello Stato come dell’intera società civile”.
+ Camillo Card. Ruini, Prolusione al CONSIGLIO PERMANENTE della Conferenza Episcopale Italiana. Roma, 22-25 gennaio 2001
http://www.chiesacattolica.it/cci_new/documenti_cei/2001-01/23-18/Prolusione.rtf (altro…)

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Un marchio per dire no alla droga

Il problema del consumo di droga, in particolare cannabis, cocaina e metanfetamine (ecstasy), ha assunto già da alcuni anni dimensioni considerevoli in tutti i paesi europei. Soprattutto, scende l’età del primo approccio con gli stupefacenti, che si attesta ormai sui 12/13 anni. Ecco perché l’educazione e la prevenzione nei confronti dei ragazzi, le fasce più esposte e deboli della società, riveste un ruolo centrale e un’importanza sempre maggiore.
http://www.sanpatrignano.org/page.php?sid=1873
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Droga, un mercato da 320 milioni di dollari e 200 milioni di consumatori

http://www.dontkillyourbrain.it/Internet/home.asp
 
Duecento milioni di consumatori di droga, il 5 per cento della popolazione del globo, un giro d’affari di 321 milioni di dollari, capace di eguagliare il Pil della 18esima potenza mondiale. E la globalizzazione che avanza, e che ha cancellato ogni confine fra paesi produttori e paesi consumatori. L’Italia, poi, scopre di avere un problema sociale grave, la cocaina. Nell’arco dell’ultimo anno il consumo è aumentato almeno di un terzo: nel 2003 era lo 0,6 % degli italiani a far uso di polvere bianca, nel 2004 si è passati alla fascia che va dall’1 al 1,5 % della popolazione. In crescita anche l’utilizzo di ecstasy nello Stivale, tra lo 0,3 e lo 0,5 %. (altro…)

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