Mons. Maggiolini: lo Stato discrimina i coniugi
Lo Stato aiuta i conviventi e sposarsi non conviene più
di mons. Alessandro Maggiolini
*Vescovo emerito di Como
Lo Stato aiuta i conviventi e sposarsi non conviene più
di mons. Alessandro Maggiolini
*Vescovo emerito di Como
È ARRIVATA L’ORA
DEL RITORNO DI DON CAMILLO
Don Camillo c’era il 18 aprile del 1948, suonava le campane vedendo minacciato il benessere della sua gente e la libertà. Oggi intuisce che c’è in giro un pericolo persino più grave. Lo sradicamento della famiglia, attraverso la sua parificazione alle unioni omosessuali. Nulla contro i gay, ma che lo Stato ne sancisca il legame, questo no…
Di certo don Camillo non sopporterebbe il nome in inglese: perché Family day? Meglio l’italiano “Giorno della famiglia”. Meglissimo il latino Dies familiae, che fa capire – anche per l’assonanza con il Dies irae –, che l’ora è drammatica… Ma arrendendosi un po’ alle mode linguistiche don Camillo preparerebbe per il 12 maggio la marcia parrocchiale su Roma, programmando per la sua gente, senza ombra di dubbio, anche un’«ecologica» sosta culinaria a base di pane, salame, buon vino e sana allegria… Del resto ciò che si vuole manifestare è il diritto di vivere in una società a misura d’uomo, cioè come Dio comanda.
I Vescovi e i «sommi sacerdoti» del cattolicesimo adulto
Il vescovo di San Marino, mons. Luigi Negri, replica al ministro Rosy Bindi:
«Surreale dire che la Nota non riguardi la legge sulle coppie»
Il prelato difende il testo della Nota approvata dalla Cei: «Non è un testo “conservatore”, ma autenticamente missionario e segue la traccia impostata dal Papa». «Il no ai Dico è un impegno per i cattolici».
L’arcivescovo dell’Aquila tira le conseguenze pratiche…
“A chi vota “sì” non darò più la Comunione”
L’arcivescovo dell’Aquila: «Se un comportamento contrario al Vangelo è risaputo, se tutti conoscono l’azione di un parlamentare contro la sacralità della famiglia, dargli la Comunione diventa un vero scandalo».
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LA PAROLA DEI «SOMMI SACERDOTI» DEL CATTOLICESIMO «ADULTO»
«E´ improponibile che dei membri di un parlamento liberamente eletto possano essere vincolati a un´obbedienza estranea alle loro convinzioni di coscienza. E´ quasi incredibile che i Vescovi vogliano impegnare la loro autorevolezza su questo argomento, mentre trascurano di invitare i parlamentari a negare il loro voto a atti di guerra, ben più anti evangelici delle unioni di fatto».
(tratto da un articolo di Giuseppe Alberigo pubblicato su Repubblica del 30 marzo 2007).
Secondo Alberto Melloni la “Nota” della Cei è un testo «stratificato», «serenamente contorto», «attenuato» e «allargato da sensibilità diverse».
(tratto dal Corriere della sera del 30 marzo 2007).
Intanto Micromega lancia due raccolte di firme “contro le crociate clericali della Conferenza episcopale italiana” e contro “l’acquiescenza di gran parte del Parlamento”.
Presentiamo i due testi e gli «illustrissimi» promotori.
Finalmente è uscita la NOTA della CEI sui DICO !
Nota del Consiglio Episcopale Permanente
a riguardo della famiglia fondata sul matrimonio
e di iniziative legislative in materia di unioni di fatto
FAMIGLIA: UNA RISORSA INSOSTITUIBILE
“Incoerente quel cristiano
che sostenesse la legalizzazione delle unioni di fatto”
Testo integrale della Nota
Se Rosy Bindi ruba il mestiere a Papa Ratzinger
Per difendere la sua legge sui Dico, la Bindi pretende anche di riscrivere la dottrina cristiana a suo uso e consumo…
di ANTONIO SOCCI
“I CATTOLICI DIFENDANO LA FAMIGLIA.
LA CHIESA HA IL DOVERE DI RICHIAMARLI”
L’arcivescovo Bagnasco, candidato alla successione di Ruini afferma in un’intervista: “Mostriamo la forza della nostra identità”…
L’intervista a Messori