Elemosina alla scuola? No, serve la vera parità
In Spagna – ma anche nel resto d’Europa – «avanza la statolatria che, apparentemente eliminata, rientra dalla finestra». A lanciare l’avvertimento è monsignor Angelo Amato , prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, che in un’intervista al mensile Il Consulente RE affida le preoccupazioni per le tendenze anticristiane del Vecchio Continente e per le persecuzioni denunciate in altre parti del mondo.
Dopo l’approvazione di alcune delle più radicali riforme del governo di José Luis Rodriguez Zapatero (dal matrimonio omosessuale alla ricerca con gli embrioni), il dialogo con la Chiesa e l’elettorato cattolico ha vissuto note difficoltà.
Ma monsignor Amato si sofferma su un altro tema spinoso: la Educación para la ciudadania (Educazione alla cittadinanza), una sorta di “educazione civica” (in teoria), condita con elementi che stanno suscitando un aspro dibattito in Spagna.
Qui difendo quella che a volte è chiamata l’ « alta cultura » della civiltà occidentale, con cui intendo l’eredità letteraria, artistica e filosofica insegnata nelle facoltà umanistiche d’Europa e d’America, e che di recente (soprattutto in America) si è pensato di liquidare con disprezzo in quanto prodotto di « defunti maschi europei di razza bianca » .
Propongo una definizione di cultura, e respingo la tesi che le culture non possano essere giudicate, dall’interno o dall’esterno, in base a criteri oggettivi. Sostengo che una cultura è in un certo senso composta di giudizi, ed esiste affinché un certo criterio di giudizio sia trasmesso da una generazione all’altra. Una siffatta capacità di giudicare è vitale per lo sviluppo morale, ed è il fondamento dei riti di passaggio tramite i quali i giovani abbandonano la condizione di adolescenti e assumono il peso della vita adulta. Una società sana ha quindi bisogno di una cultura sana, ed è così anche qualora la cultura, come io la intendo, fosse il possesso non di una maggioranza, ma di un’élite.
La scuola italiana? È affetta, tra l\’altro, da due mali specifici, che ne minano le fondamenta. Ne parla in questa intervista esclusiva per la Padania Giulio Tremonti, non come ministro dell\’Economia, ma come uomo di cultura e di idee, come politico e come professore universitario. La prima questione è quella dei voti. La seconda, quella dei libri scolastici…
In Italia, la figura e l’opera di Christopher Dawson restano — ancora oggi — poco conosciuti, certamente assai meno di quanto meriterebbero. La pubblicazione, dunque, in lingua italiana, per la prima volta, del suo La religione e lo Stato moderno costituisce evento di sicura rilevanza.
Henry Christopher Dawson nasce il 12 ottobre 1889 ad Hay Castle, nella località di Hay, al confine fra Herefordshire, in Inghilterra, e Galles. Cresciuto in un ambiente familiare intensamente religioso, compie gli studi universitari al prestigioso Trinity College di Oxford, si converte dall’anglicanesimo e, nella stessa Oxford, il 5 gennaio 1914, aderisce pubblicamente alla Chiesa Cattolica.
Dawson è quindi certamente annoverabile fra i «grandi convertiti» delle humanae litterae dell’universo anglofono, fra i quali si annovera il cardinal John Henry Newman (1801-1890) come «capostipite» e figurano autori quali Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), Joseph Hilaire Pierre René Belloc (1870-1953), Robert Hugh Benson (1871-1914), Thomas Stearns Eliot (1888-1965), Arthur Evelyn St. John Waugh (1903-1966), John Ronald Reuel Tolkien (1892-1973), Clive Staples Lewis (1898-1963), Thomas Malcolm Muggeridge (1903-1990), Flannery O’Connor (1925-1964), John Orley Allen Tate (1899-1979) e Robert Penn Warren (1905-1989).
10 Luglio 2008
Thomas Howard racconta l’amico C. S. Lewis, «un uomo del vecchio Occidente» che per illuminare il mondo alla deriva si mise a scrivere storie “sbagliate”
Esce in Italia presso Marietti Narnia e oltre, il volume che Thomas Howard, uno dei più amati scrittori cattolici americani e amico e studioso di Clive Staples Lewis, ha dedicato all’autore de Le cronache di Narnia, salutato dalla critica internazionale come uno dei contributi fondamentali per la comprensione dell’opera dello scrittore irlandese. Il volume sarà presentato al prossimo Meeting di Rimini dal traduttore e curatore Edoardo Rialti. Pubblichiamo in anteprima alcuni stralci dal capitolo introduttivo.
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di Luigi Illiano, Il Sole 24 Ore, 7 giugno 2008
Il problema non è di rapporto tra Stato laico e Chiesa cattolica, è in gioco il diritto all\’istruzione
Intervista al ministro dell’Istruzione: "Tra scuole paritarie e statali non deve esserci conflittualità. In Italia un professore di liceo, dopo 15 anni in cattedra, guadagna 27.500 euro lordi annui. In Germania 20mila euro in più" …
Chiede Amicone, direttore di Tempi: Lei ha già ha speso parole generose per Nanni Moretti e Umberto Eco, per esempio. Oltre all’ecumenismo proverà a promuovere voci, personalità, espressioni culturali radicalmente diverse rispetto all’egemonia di matrice gramsciana che imperversano in questo paese praticamente dall’immediato secondo dopoguerra?
Il Ministro risponde: sarebbe assurdo pensare di proporre una nuova egemonia di segno diverso ma sempre finalizzata al potere
È uscito in questi giorni l’ultimo libro di Giuseppe Sermonti: “Una scienza senz’anima”. E non si può dire che Sermonti non sappia di cosa parla: genetista dal 1950, fondatore della genetica dei microrganismi produttori di antibiotici, scienziato di fama mondiale. Ma ghettizzato dalla corporazione dei colleghi, in quanto si è permesso di criticare il dogma evoluzionista…