CASO VISCO Prodi senza vergogna
Doveva essere il suo calvario. E invece, la parata del 2 giugno è stato un giorno di gloria per il generale Roberto Speciale, il comandante della Guardia di Finanza appena esautorato dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa, su decisione del Consiglio dei ministri. Salutato da un vibrante applauso al suo arrivo ai Fori Imperiali, il capo delle Fiamme Gialle (formalmente è ancora lui) è stato il più acclamato ieri tra le autorità, dopo il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e Silvio Berlusconi che è stato accolto da un’autentica ovazione che si è rivolto al presidente della Repubblica: «Saliremo al Quirinale». Ma Napolitano ha glissato: «Non coinvolgetemi». Intanto Prodi rivendica la «correttezza dell’esecutivo»…
E NON SE NE VERGOGNANO
Golpe o porcata, resta il fatto che il governo riesce a fare quello che più gli garba, nel silenzio generale. Se una cosa del genere l’avesse soltanto pensata – non dico fatta – il governo di Berlusconi, sarebbe venuto giù il mondo. L’Economist, l’Espresso e Repubblica avrebbero gridato al regime, alla dittatura e chissà cos’altro. Persino Topolino avrebbe invocato l’aiuto del commissario Basettoni. Con Prodi, nulla. Lui è Bambi. Lui è Alice nel Paese delle Meraviglie. Ovviamente quello che è accaduto è di una gravità inaudita. Il Cavaliere ha perfettamente ragione quando si lamenta che il centrosinistra ha occupato tutto quello che si poteva occupare. Ma non basta: il centrodestra deve restituire pan per focaccia. Da domani, c’è una sola cosa da fare: ostruzionismo. Al Senato non devono più toccare palla. Bloccare tutto. E poi vediamo se Napolitano non avrà più niente da dire…