Cina: Il Partito comunista in difficoltà?
PECHINO – Una barca veloce, che ha issato lo spinnaker , corre sul mare, ma ha perduto la deriva. Questa è la prima immagine della Cina del XXI secolo, superficiale ma non ingiustificata. La deriva tradizionale, il Partito comunista, non è più in grado di controllare il Paese: troppo mercato, troppe province ricche e potenti che mal sopportano gli ordini di Pechino, ma soprattutto un partito che, dopo la morte dell’ultimo Imperatore, Deng Xiaoping, per decidere deve ogni volta costruire un ampio consenso, con tempi lunghissimi che sempre più stridono con i ritmi dell’economia. Ma la deriva tradizionale non è neppure stata sostituita da una deriva moderna: chiari diritti di proprietà, un sistema giudiziario che li protegga e riesca a tenere a bada la corruzione, insomma le regole che, spesso a fatica, sostengono una moderna economia di mercato. Il risultato, una crescita rapidissima ma incontrollata, con molta corruzione, nessun rispetto per l’ambiente, poco per i diritti umani, anche quelli dei lavoratori.