«Troppe coppie inviate ai centri di fecondazione…

…prima ancora di curare le cause della sterilità»

Due chiacchiere con Giusi Bono

Salvo Nibali

Giusi Bruno, 44 anni, ginecologa e sessuologa, è responsabile dell’associazione «Famiglie per l’accoglienza» ed è impegnata nel settore dell’assistenza. «In campo scientifico – spiega – si sta applicando una manipolazione semantica, uno svuotamento di significato di ogni vocabolo che evochi un fatto drammatico, attraverso la sua sostituzione con termini vaghi e sfuggenti. Ad esempio, l’espressione “fecondazione medicalmente assistita” fa credere che si parli di un’assistenza medica, di un atto terapeutico; di fatto la sterilità non viene curata ma aggirata, e la coppia, pur con il bambino in braccio, rimane sterile.

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I segnali di ottimismo nel movimento pro-vita (Parte II)

Padre Frank Pavone parla del ruolo della Chiesa

NEW YORK, giovedì, 4 marzo 2005 (ZENIT.org).- Il movimento pro-vita è molto di più di una semplice risposta alla sentenza Roe contro Wade; è una risposta a Gesù Cristo. In questi termini si esprime Padre Frank Pavone, Direttore di Priests for Life (Sacerdoti per la vita), in una intervista rilasciata a ZENIT sul ruolo che la Chiesa di Cristo e i fedeli hanno nel movimento pro-vita e su come si stanno muovendo i fautori del movimento per promuovere la dignità della vita umana.

 

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Embrione & referendum, Forleo mette in chiaro

Lettera con risposta 

LA LETTERA

di Luigi Montevecchi *
Avvenire di domenica 20 febbraio pubblica, a pagina 8, una intervista di Pierluigi Fornari al professor Romano Forleo, ginecologo, appassionato di storia della medicina, già primario ospedaliero e da poco membro del neonato comitato «Scienza & Vita» costituitosi in difesa della legge 40/2004.

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Figlio nasce zoppo: la mamma non potè abortire ed ora chiede i danni

La notizia è di quelle che sembrano inventate. Dinanzi al Tribunale di Udine dal 1994 pende una causa di risarcimento intentata da una coppia di genitori contro la locale Asl 5, accusata di non averli informati, in tempo utile per poter ricorrere all’interruzione di gravidanza, di un’anomalia del figlio nascituro. Il bambino, oggi un ragazzo sedicenne, è nato con un’ipoplasia del femore sinistro: ha, cioè, un difetto dell’accrescimento dell’osso, una gamba più corta dell’altra. Un difetto fastidioso, certamente invalidante rispetto ad alcune attività, che però può essere curato e può consentire una vita normale. Ma per quei genitori costituisce motivo sufficiente per affermare che, se l’avessero saputo, quel loro figlio “difettoso” non sarebbe mai nato.

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L’utopia eugenetica del welfare state svedese (1934-1975)

«L’utopia eugenetica del welfare state svedese (1934-1975)»

Un saggio di Luca Dotti denuncia una pratica sconvolgente e autoritaria. Promossa dai coniugi Myrdal, premi Nobel Eugenetica, ombra scura sul modello svedese (di GIOVANNI BELARDELLI – dal Corriere della Sera 3 Marzo 2005)

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Clonazione: persino l’ONU smentisce i referendari

ROMA, domenica, 27 febbraio 2005 (ZENIT.org).- Di seguito pubblichiamo per la rubrica di Bioetica l’intervento della dottoressa Claudia Navarini, docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Un quesito dei referendum parzialmente abrogativi della legge 40 chiede l’annullamento del divieto di clonazione umana. Il referendum intende mantenere il divieto di produrre “esseri umani identici”, cioè di eseguire la clonazione riproduttiva, ma vuole abrogare il divieto di clonazione cosiddetta terapeutica, eseguita per trasferimento di nucleo.

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Le cellule staminali del feto accorrono a riparare lesioni nel corpo della madre

Dal piccolo figlio la corazza alla madre

Le cellule staminali embrionali è bene lasciarle stare. Non solo per ragioni etiche, per il rispetto della vita che nasce, ma anche per precise ragioni biologiche. Sono cellule difficilmente governabili. Come si è scoperto che le cellule staminali del feto corrono in aiuto della madre…

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Legge 40: cosa succede se vincono i SI’ ai referendum

Primo quesito
Accesso non più limitato alle sole coppie sterili

COSA PREVEDE LA LEGGE
L’articolo 1 della legge spiega che il provvedimento è mirato a «favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana». E, secondo un iter diagnostico-terapeutico improntato alla gradualità, indica che il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito quando non vi siano altri mezzi per rimuovere tali problemi (articolo 4). Una volta deciso il ricorso alla fecondazione artificiale, la legge prevede che le coppie vengano dettagliatamente informate su «metodi, problemi bioetici e possibili effetti collaterali sanitari e psicologici» delle tecniche, nonché dei «costi economici dell’intera procedura». Dopo essersi formati una volontà consapevole, i due partner devono esprimere un consenso informato scritto, che può essere revocato «fino al momento della fecondazione dell’ovulo», cioè fino al formarsi dell’embrione. La legge, all’articolo 14, allo scopo di tutelare gli embrioni prodotti, prevede che ne venga prodotto un numero utile a un unico e contemporaneo impianto e comunque non più di tre. Solo in caso di «documentata causa di forza maggiore» relativa allo stato di salute della donna che intervenga tra la fecondazione e l’impianto, viene consentito di congelare temporaneamente gli embrioni fino a che sia di nuovo possibile il trasferimento in utero. (altro…)

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