Staminali del sangue usate come farmaci antirigetto nei trapianti

Grazie a particolari cellule ‘regolatorie’ individuate di recente come prodotto delle staminali del sangue, nel prossimo futuro potrebbe essere possibile trapiantare il midollo incompatibile (o anche un organo) senza dover somministrare per tutta la vita al paziente trapiantato farmaci immunosoppressivi per evitare una reazione di rigetto.

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Il ‘piano inclinato’ della diagnosi genetica pre-impianto.

di Claudia Navarini

Nel 1991 è stata identificata la responsabilità di un gene, chiamato APC (adenomatous polyposis coli), nella poliposi adenomatosa familiare (FAP), una forma ereditaria di cancro caratterizzata dalla formazione di centinaia di adenomi al colon-retto in età compresa fra i venti e i quarant’anni, con successiva degenerazione in adenocarcinoma e alta percentuale di mortalità in assenza di diagnosi precoce (Green RJ et al., Surveillance for second primary colorectal cancer after adjuvant chemotherapy: an analysis of Intergroup 0089, Ann Intern Med 2002, 136: 261-269). E’ geneticamente dominante: un genitore malato ha il 50% delle probabilità di trasmettere la malattia al figlio, anche se l’altro genitore è sano, e non possono esistere portatori sani della malattia: o si è sani (assenza del gene) o si è malati (presenza del gene in almeno una “metà” del patrimonio genetico).

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Identità e statuto embrione umano: il contributo della biologia (Parte III^)

Sotto l’influsso dei progressi in embriologia umana, che portarono alla produzione di embrioni umani per la riproduzione assistita e, oggi, anche per la ricerca, la tesi qui proposta, che era – ed ancora è – comune tra gli embriologi dei mammiferi, fu vista come un ostacolo a legislazioni favorevoli all’uso di embrioni umani. Molte opinioni alternative furono perciò proposte principalmente da filosofi, teologi e scienziati, riguardo soprattutto al punto cronologico quando un embrione umano deve essere considerato un individuo umano, qualificato per l’attribuzione dello status ontologico e morale di persona eo per essere titolare dei pieni diritti umani. Esse implicano delle obiezioni alla tesi qui sostenuta, e saranno perciò raggruppate e brevemente discusse.

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Utilizzo staminali ADULTE: farà ricrescere il fegato!

Tra 5 anni sarà possibile far ricrescere un fegato malato grazie ai progressi compiuti nell’utilizzo delle staminali. Lo affermano ricercatori dell’Hammersmith Hospital and Imperial College di Londra, sottolineando che al momento la richiesta di fegati da trapiantare supera di 10 volte l’offerta. I primi test su pazienti umani inizieranno prima di Natale. I pazienti riceveranno iniezioni, sull’organo malato, di cellule staminali prodotte dal loro stesso corpo.

Da ANSA – 14 Novembre 2004

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Identità e statuto embrione umano: il contributo della biologia (Parte II^)

Parte  Seconda

Quando si cerca di rispondere alle due domande principali: 1) Che cosa possono dire legittimamente le scienze sperimentali sullo status dell’embrione?; 2) Che cosa ci dicono le scienze sperimentali su quando inizia il ciclo vitale di un individuo umano?, assai spesso ci si trova di fronte a due ostacoli: una informazione erronea o incompleta riguardo alla embriogenesi umana, e interpretazioni non corrette dei pertinenti dati di osservazione o sperimentali. Lo scopo di questa sezione è precisamente quello di descrivere sinteticamente le tappe principali del processo dello sviluppo umano, particolarmente nei primi 14 giorni dopo la fertilizzazione, in modo da facilitare la risposta a quelle domande.

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E Brunetta risponde a Coscioni senza mezze parole!

Al direttore – Intervengo nuovamente sulle pagine di questo giornale, sollecitato dall’articolo firmato da Luca Coscioni, presidente dei Radicali Italiani, per chiarire, una volta per tutte, le motivazioni che mi hanno spinto, nel corso degli ultimi tempi, a prendere posizione, e a difenderla, contro una denigratoria campagna di stampa nei confronti di una categoria quale quella dei malati di thalassemia.

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Un Coscioni ideologizzato rimprovera l’entusiasmo ed il coraggio di Brunetta

Luca Coscioni risponde all’intervento di Loris Brunetta (l’intervento del signor Brunetta era stato pubblicato da IL FOGLIO in data 2 novembre, ed  è reperibile al link http://www.fattisentire.net/modules.php?name=News&file=article&sid=622 , ndr)

Al direttore – Fin dal momento in cui mi sono messo a scriverle per una replica all’articolo apparso in prima pagina del 2 novembre scorso di Angelo Loris Brunetta, ho sentito forte il bisogno di dedicare un pensiero ai malati di talassemia, ai malati di sclerosi laterale amiotrofica, a quelli che personalmente conosco o che non ho mai incontrato e a quelli di tutto il mondo che lottano contro la loro malattia, per ora incurabile e totalmente invalidante. La mia riflessione mi porta a dire che il Signor Brunetta non dovrebbe parlare come Presidente dell’Associazione Ligure Talassemici ma a titolo strettamente personale.

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