Dopo le proposte di Risoluzione nei Comuni di Ferrara (Balboni, FdI) e Modena (Santoro, Lega), finalmente si cerca di alzare il velo su quel che succede nella Regione Rossa.
Tagliaferri (Fdi): «la legge 194/78 […] ha condotto all’aumento del ricorso all’aborto quale strumento contraccettivo».
Solo negli ultimi 25 anni, gli aborti procurati in Emilia-Romagna sono stati 200mila: una intera Città di bambini mai nati, una macabra contabilità che viene nascosta dal PD e dai massmedia. Di questi, ca. un terzo aveva già abortito almeno una volta: una percentuale che lascia intendere come il ricorso all’aborto sia un metodo contraccettivo, una routine a cui si ricorre come una pratica ordinaria.
La richiesta del consigliere regionale Tagliaferri, ci sembra faccia aumentare la responsabilità della Giunta regionale perché «l’informazione sulle possibili alternative all’aborto non è sufficiente e le possibili soluzioni, quali l’adozione in anonimato, gli aiuti economici, l’assistenza psicologica e altre, rimangono inattuate, quando spesso potrebbero essere sufficienti a restituire a una donna in difficoltà la serenità necessaria per portare avanti la gravidanza».
Tagliaferri chiede al governo regionale di farsi promotore nel prossimo assestamento di bilancio, di «un congruo finanziamento ad associazioni e progetti attivi sul territorio che operino nell’ambito dell’aiuto alle gravidanze difficili; […] di un progetto ad hoc che sia diretto all’aiuto delle donne in gravidanza che si trovano in stato di difficoltà».
FattiSentire.org invita tutti i pro life a sostenere queste iniziative firmando e facendo firmare la petizione qui sotto:
SE RISIEDI IN EMILIA-ROMAGNA SOTTOSCRIVI QUESTA PETIZIONE:
LA TUA RICHIESTA SARA’ CONSEGNATA A FINE NOVEMBRE
AGLI ESPONENTI DEI PARTITI
CHE SI OPPONGONO ALL’ATTUALE GOVERNO DELLA REGIONE
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