Identità e statuto embrione umano: il contributo della biologia (Parte I^)

di SERRA A. e COLOMBO R. in AA.VV. Identità e statuto dell’embrione umano, Libreria Editrice Vaticana, Citta del Vaticano, 1998 – Tratto da http://www.academiavita.org/template.jsp?sez=Pubblicazioni&pag=testo/ident_embr/serra_colombo/serra_colombo

Introduzione

Nel dibattito, che sembra senza termine, sullo status dell’embrione umano, le argomentazioni filosofiche e scientifiche sono spesso così complessamente interconnesse che è difficile isolare e riconoscere quale debba essere il puro contributo delle scienze biologiche a questa discussa questione. D’altra parte, le affermazioni filosofiche – se non sono semplicemente formali o logiche – non possono escludere un qualche riferimento al tipo di fenomeno di cui trattano.

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Discorso di Giovanni Paolo II per il V anniversario dell’Evangelium Vitae

Signor Cardinale,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
Illustri Signori e Signore!

Desidero, anzitutto, ringraziare il Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute e la Pontificia Accademia per la Vita per aver pensato e organizzato questa Giornata commemorativa del quinto anniversario della pubblicazione dell’Enciclica Evangelium Vitae. Essa si svolge nel quadro delle celebrazioni dell’Anno giubilare e intende porsi in sintonia di preghiera con il Pellegrinaggio che farò in Terra Santa nel prossimo mese per venerare i luoghi ove «il Verbo si è fatto carne» (Gv 1,14).
Saluto il Signor Cardinale Alfonso López Trujillo e lo ringrazio per i sentimenti manifestati nell’indirizzo rivoltomi. Saluto poi voi tutti, partecipanti a questa riflessione su un Documento che considero centrale nell’insieme del Magistero del mio Pontificato e in ideale continuità con l’Enciclica Humanae Vitae del Papa Paolo VI di venerata memoria.

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Mons. Caffarra su fecondazione, procreazione e generazione

Relazione al Convegno del Servizio di Accoglienza alla Vita
Ferrara, Sala Boldini – 6.2.99

La mia riflessione riguarderà esclusivamente il secondo dei tre termini enumerati nel tema generale di questo seminario di studio. Concretamente vorrei richiamare la vostra attenzione su alcune verità fondamentali riguardanti la procreazione umana.

1. L’atto procreativo è la decisione libera di porre le condizioni del concepimento di una persona umana. Esso dunque chiama direttamente ed immediatamente in causa la riflessione etica come tale. Questa infatti ha come suo proprio oggetto precisamente la decisione libera della persona, o meglio, la persona nel suo decidersi liberamente a compiere un’azione determinata. L’etica non è una scienza delle regole; è la risposta ragionevole alla domanda su che cosa è bene per la persona umana.

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Il sig.Santosuosso (magistrato) gioca con l’Antilingua:prima parola ”EUGENETICA

Il magistrato Amedeo Santosuosso sul Manifesto del 4 novembre parla dell’eugenetica, delle ue radici storiche e del rischio che essa, in qualche modo, ritorni a colpire. Lo fa con la superficialità e l’ideologia tipica di chi nutre per la realtà delle cose un malcelato fastidio.

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A Giuliano Ferrara (ma non solo a lui) non piace la ”finctio” dell’OOTIDE

Fate festa, è arrivato l’ootide. Lo spermatozoo è entrato dove doveva ma non si è accoppiato, il nucleo maschile e quello femminile sono ancora separati per ventiquattr’ore. Zac, congelato. E’ un pre-embrione, un pre-Io o un pre-Tu molto freddo, e questo pre-qualcuno serve al riverito professor Carlo Flamigni e ai suoi compagni di crociata per eludere la legge barbara, crudele, medievale, oscurantista sulla procreazione medicalmente assistita. La legge non parla dell’ootide, non impedisce la pre-fabbricazione di pre-bambini: forse, dipende da giudici e comitati di bioetica, può partire la pre-produzione in serie della pre-vita che libera le coppie sterili da penose costrizioni clericali ed è una benedizione per la ricerca. Forse hanno trovato una cosa che non è persona, perché è pre-qualcosa, ma non è materia inerte e inutile perché è progetto in corso.

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Mons. Caffarra sulla procreazione artificiale: aspetti etici e politici (2)

Casa Cini
Ferrara 16-09-99

Ringrazio sentitamente coloro che hanno voluto che la mostra sull’embrione umano fosse esposta anche nella nostra città. Il rapporto originario che ciascuno di noi istituisce naturalmente colla realtà è semplicemente quello di “guardarla”: così come essa è. La mostra ci educa a guardare “con occhi semplici” il più grande fatto che possa accadere in questo mondo: la venuta all’esistenza di una nuova persona umana.

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Coppia, bambino e fecondazione artificiale: questioni bioetiche

Il problema è capire quale relazione intercorre e deve esistere fra il bambino e la coppia. La cultura attuale si focalizza sulla coppia, sulle dinamiche di coppia, fondandosi su un codice simbolico culturale essenzialmente binario, quanto mai semplificatore. Si procede con le coppie bene-male, io-tu, e così via, senza che queste coppie includano un “terzo”. In questo sistema culturale, produrre una triangolazione è quindi molto complicato, perchè si tratta di introdurre un terzo elemento in una scelta che può essere concepita solo in termini binari. Al contrario, nella concreta fenomenologia, quando un bambino entra in una coppia ne modifica profondamente i rapporti, perchè il rapporto a due viene mediato dal “terzo”, il bambino. Il rapporto diretto io-tu subisce delle modifiche che, se non comprese, possono portare a frustrazione, disturbo, aggressività nella relazione a due. Bisogna esaminare la maturazione della coppia di fronte al bambino, il tipo di cultura di coppia verso il bambino.

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Ferrara: la nevrosi d’aver figli o d’ammazzarli

Ma che c’entra con la legge sulla fecondazione assistita l’autonomia dello Stato dalla Chiesa (Miriam Mafai)? Che c’entra la natura liberale dello Stato (Piero Ostellino)? Che c’entra l’uso a scopo terapeutico di “embrioni sovrannumerari” (bella espressione: dice tutto)? Il problema è uno solo: autorizzare o non autorizzare un trattamento selettivo e intrinsecamente demoniaco degli embrioni, autorizzare o non autorizzare la famiglia artificiale. Da questo punto di vista, più sorvegliata e severa è la legge, meglio è. E non c’entrano nemmeno le pulsioni trasversali dei credenti cattolici, c’entra la libera valutazione della coscienza umana, una roba che riguarda tutti e che è un po’ più importante del bipolarismo e della lista unica dell’Ulivo. La deputata di sinistra Gloria Buffo ha detto ieri che bisogna difendere “uno dei diritti umani fondamentali, la possibilità di avere un figlio o meno”. Altrimenti la legge è “crudele”. Chiunque, in qualunque condizione si trovi, ha diritto di avere un figlio e di averlo sano, con l’aiuto della scienza biomedica; e chiunque ha il diritto di rifiutarlo.

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Convegno Internazionale contro la clonazione umana per scopi riproduttivi

INTERVENTO DELLA SANTA SEDE ALLA 6a COMMISSIONE DELL’ASSEMBLEA GENERALE
DELLE NAZIONI UNITE SUL PUNTO 150:
“INTERNATIONAL CONVENTION AGAINST THE REPRODUCTIVE CLONING OF HUMAN BEINGS”
(Convegno Internazionale contro la clonazione umana per scopi riproduttivi),
22.10.2004
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