Un progetto denunciato da ogni schieramento. La prima denuncia all’Assemblea Legislativa Regionale della pericolosità di “W l’amore” è del 2015, da parte di sei consiglieri del Partito Democratico (1): a conferma che si tratta di qualcosa di aberrante. E’ bastato loro leggere lo scarso materiale del sito ufficiale www.wlamore.it per constatare che dietro ai soliti camuffamenti di lotta al bullismo, violenze di genere, stereotipi e prevenzioni siamo di fronte a un enorme tentativo di corruzione delle giovani generazioni.
I sei consiglieri – anche grazie all’appoggio alla Giunta del Movimento 5 Stelle – ottengono poco o nulla.
Nei mesi successivi, la protesta dei genitori si estende al punto che tutti partiti del centro-destra se ne fanno portavoce: Fratelli d’Italia (2), Lega (3) e Forza Italia (4).
La dittatura centralista della Regione a guida PD concede qualche piccolo ritocco, ma l’impianto del progetto resta immutato, così come il trucco di fondo: spacciare come sicuri e scientifici i progetti di “educazione all’affettività” portati nelle scuole dalle Aziende Sanitarie Locali e dai relativi Consultori e Spazi Giovani. Così come immutata resta la collaborazione con la Rete di associazioni bolognesi che si occupano di educazione al gender (www.attraversolospecchio.it).
Ancora oggi, dai pochi materiali messi online, si può verificare l’ossessiva attenzione verso l’omosessualità (che qua e là sembra quasi condannare gli eterosessuali), culminante nel famigerato volumetto “Sesso? Sicuro!” (5): una sorta di apologia del sesso di ogni tipo (con indicazioni per abortire e per la pillola “del giorno dopo”) da far arrossire una pornostar.
Pertanto, tutti gli allarmi (6) lanciati dagli specialisti del settore conservano attualità e, anzi, sono avvalorati dall’aumento esponenziale delle malattie a trasmissione sessuale che si sta verificando in Regione (7): più la Regione ha educato all’affettività, più i ragazzi sono a rischio MST.
Le continue proteste dei genitori, proseguite fino a oggi, hanno portato alcune Diocesi (8) a costituire reti di resistenza all’opera della Regione e delle sue Ausl. Altrove (ad es. a Imola, il comitato “Genitori Attenti”) si agisce invece sensibilizzando la famiglia e i catechisti di tutte le parrocchie.
Tuttavia, queste reazioni spontanee della famiglia, così come la richiesta del “consenso informato preventivo”, non bastano più: la Regione riesce ogni anno a propinare “W l’amore” a circa 4.000 bambini e ragazzi di tutte le province. E, ovviamente, pone le scuole in condizione di somministrarlo nascostamente: nel PTOF viene messo solo il titolo e una riga, i contenuti sono assenti o vaghi, le finalità gender contrabbandate, le riunioni di presentazione convocate in orari impossibili per chi lavora e, addirittura, da qualche parte si informano solo i rappresentanti di classe… che ormai rappresentano solo sé stessi.
La Regione nasconde i contenuti: ciò che appare sul sito non è tutto, esistono altri testi – detti “per formatori” – che sono stati fotografati clandestinamente da studenti, insegnanti o genitori. In essi gli aspetti gender sono presentati in modo sempre surrettizio, ma più apertamente, come si vede dall’immagine sopra proposta.
Per far venire alla luce l’opera di corruzione, FattiSentire.org ha ottenuto dal consigliere regionale Andrea Galli un “accesso agli atti amministrativi”. La risposta della Regione è stata un rifiuto, con motivazioni incredibili: «Il motivo per cui i materiali non sono reperibili attraverso i siti è dovuto al fatto che gli insegnanti devono essere formati per potere sviluppare i temi previsti dal progetto con gli studenti» (9). A parte la tautologia da corto circuito, cosa ne è della “completa ed esaustiva” informazione alla famiglia? Non si tratta di denaro pubblico? Perché allora quei documenti vengono tenuti nascosti?
Ecco come la visione socialista della Regione concepisce il rapporto con la famiglia: «Il progetto W l’amore viene inserito nel Piano dell’Offerta Formativa delle scuole, una volta approvato dal Consiglio di Istituto, dove è presente anche la rappresentanza dei genitori» (doc. cit.). Peccato sia una rappresentanza che non funzionava quando è stata concepita (1975) e che non ha mai rappresentato i genitori; un PTOF o POF che elencano solo un titolo e nessun contenuto; un diritto costituzionale della famiglia violato.
La Regione non risponde nemmeno alla domanda sul costo complessivo: «non è possibile rendicontare economicamente in modo separato il costo del progetto» (doc. cit.), quindi il 1.600.000 € speso negli ultimi tre anni non è tutto.
Al nuovo Governo basterebbe fare una circolare per fermare tutto questo: è quanto si richiede nell’interrogazione a risposta scritta predisposta da FattiSentire.org e rivolta il 18 giugno 2018 dall’On. Galeazzo Bignami ai Ministri dell’Istruzione e della Famiglia (10).
Una semplice circolare ministeriale – che non abbisogna dell’approvazione del Movimento 5 stelle – in cui si dispone la (almeno) temporanea interruzione della collaborazione tra i Provveditorati (USP) e i progetti educativi offerti dalle Ausl della Regione.
Si tratterebbe di un segnale concreto di attenzione ai veri problemi del paese che, non dimentichiamolo, alle ultime elezioni ha bocciato il Partito Democratico non solo per motivi economici e di invasione islamica, ma soprattutto per le otto leggi distruttrici dell’identità occidentale e cristiana (11).
Fin dal suo sorgere il progetto educativo gender “W l’amore” è stato oggetto di contestazioni popolari e proteste da parte dei partiti. Ora basta pochissimo per fermarlo.
FattiSentire.org, 16 agosto 2018
Note.
(1) Cfr. http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/percorso-delle-leggi/oggetti/399?tipo_oggetto=Atto+ispettivo&SearchableText=w+l%27amore
(5) Cfr. https://www.fattisentire.org/db/sesso-sicuro-AUSL-ER.pdf
(6) Cfr. tra i tanti, https://www.osservatoriogender.it/progettiscolastici/w-lamore/
(7) Cfr. https://www.osservatoriogender.it/emilia-romagna-pandemia-di-epatite-gay-cosa-ce-dietro/
(9) Si raccomanda la lettura della risposta, in particolare ai vari movimenti pro-family che cercano il dialogo con la scuola di Stato:. https://www.fattisentire.org/db/2018_risposta_art.30_245_EVADI.pdf
(10) Si raccomanda la lettura dell’interrogazione, in particolare ai vari movimenti pro-family, come modo di intervenire sui partiti disposti ad ascoltarci: http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=4/00483&ramo=CAMERA&leg=18
(11) Cfr. https://www.fattisentire.org/si-vota-ricordare-le-8-leggi-distruttive/
L educazione sessuale individuale spetta ai genitori e a nessun altro é concesso, il compito della scuola é quello di insegnare le discipline e non di certo invadere il campo dei genitori , se non fosse così siamo nel diritto di scegliere per il nostro figlio un altro tipo di istruzione diversa.